
LA NUOVA FERRARA DEL 29 MARZO 2024
L'allarme dell'Associazione ``Giovan Battista Aleotti 1546`` per la destinazione dei terreni
L’urgente necessità di promuovere fonti energetiche rinnovabili deve essere attentamente bilanciata con il diritto fondamentale della tutela del territorio. Un diritto, inoltre che sta alla base della vita delle comunità locali. Il ragionamento lo ha fatto un gruppo dell’Associazione “Giovan Battista Aleotti 1546”, coordinato dal presidente dell’organizzazione Andrea Panizza. Con una nota stampa esprimono “forte preoccupazione per il rischio, e talvolta è già una realtà, di vedere vasti tratti di terreno agricolo invasi da impianti fotovoltaici a terra”.
Una ferma posizione del gruppo che scaturisce dalle prime richieste, sostiene l’associazione, di occupare con impianti fotovoltaici a terra oltre 600 ettari del territorio argentano. Si tratta di imprenditori, società e cooperative pronte anche ad acquistare del terreno per produrre fino a 438,38 megawatt.
“Il raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima – scrive ancora Andrea Panizza – sembra cozzare con il tema della salvaguardia delle peculiarità di un territorio come quello argentano”. Poi Panizza spiega meglio: “Area che non solo costituisce un habitat per una ricca varietà di fauna selvatica, ma quello è un terreno che è vitale per la produzione agricola locale più che per quella energetica”.
I cittadini che prendono posizione sull’annuncio della realizzazione del parco fotovoltaico inoltre più che di preoccupazione parlano di “rischio concreto che nei prossimi anni l’espansione dei pannelli fotovoltaici a terra porti a una massiccia perdita di suolo agricolo”.
Per questo viene sostenuta l’importanza del bilanciamento fra l’esigenza di usare la terra per le produzioni agricole, e dunque per il sostentamento delle comunità, e dall’altro la realizzazione di parchi di fotovoltaico per il fabbisogno energetico. “È una sfida urgente e complessa – dicono -. Per questo c’è bisogno di una pianificazione chiara e coordinata del settore, che tenga conto delle specifiche necessità delle comunità locali, dell’ambiente e del settore agricolo. Serve – chiosano dal gruppo – un approccio integrato e collaborativo”.